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COVID-19

Medici con tute di protezione batteriolo

Cos'è il COVID-19?

COVID-19 è il nome della malattia causata dal nuovo coronavirus “SarsCov2”.

E’ una malattia nuova, ad oggi gli studiosi stanno ancora identificandone molti aspetti e definendone sintomi e modalità di trasmissione. Per questo motivo, ricordati di affidarti ad informazioni corrette, come le sezioni del sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, del ministero della Salute o dell’Istituto Superiore di Sanità.

Se presenti sintomi di un’infezione da coronavirus, chiama il tuo medico di medicina generale. Non recarti al pronto soccorso o nell’ambulatorio del tuo dottore, per evitare di contagiare altre persone.  

 

Quali sono i sintomi della COVID-19?

La maggior parte delle persone presenta sintomi lievi o moderati e guarisce senza necessità di ricovero in ospedale. I sintomi più comuni, secondo l’OMS sono febbre, tosse secca e spossatezza. In alcuni casi possono essere presenti indolenzimento e dolori muscolari, mal di gola, mal di testa, perdita del gusto o dell'olfatto, eruzioni cutanee. Nei quadri più gravi si assiste a difficoltà respiratoria o fiato corto, oppressione o dolore al petto, perdita della facoltà di parola o di movimento.

In media, sono necessari 5-6 giorni prima che una persona che ha contratto il virus ne manifesti i sintomi; il periodo di incubazione può però durare fino a 14 giorni.

 

Come si trasmette?

Le attuali evidenze suggeriscono che il SARS-CoV-2 si diffonde da persona a persona in modo diretto, attraverso il contatto stretto (distanza minore di due metri per più di 15 minuti) con persone che hanno contratto il virus (sintomatiche o asintomatiche, attraverso quelle goccioline che vengono chiamate “droplet”, ossia saliva, secrezioni respiratorie) o indiretto, attraverso oggetti o superfici contaminati.

 

Come evitare il contagio?

Per evitare il contatto con queste goccioline, è importante rimanere ad almeno 1 metro di distanza dagli altri, lavare frequentemente le mani (i droplet possono depositarsi sulle superfici che tocchiamo) e coprire la bocca e naso con un fazzoletto o con un gomito piegato quando si starnutisce o si tossisce. E’ quindi importante lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche e non toccarsi occhi, naso e bocca con le dita (per impedire il contatto con i ricettori per il virus) e pulire le superfici con disinfettanti adeguati.

Quando si è in luoghi affollati o non è possibile stabilire una distanza di sicurezza, è necessario indossare una mascherina secondo le modalità suggerite dall’OMS (http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioVideoNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=multimedia&p=video&id=2164).

 

LOCKDOWN E STILI DI VITA

In seguito alla quarantena forzata cui abbiamo assistito nel periodo da marzo a maggio 2020, molte persone hanno iniziato a manifestare anche problematiche ansiose, depressive e sindromi da stress post-traumatico (cfr. sezioni dedicate).

Non solo: molte persone, in risposta al lockdown ed alla incertezza causata dalla pandemia hanno procrastinato il cambiamento di uno stile di vita a rischio o iniziato a seguire comportamenti poco salutari. Da varie interviste, si è visto che il lockdown ci ha lasciato anche una maggior propensione alla sedentarietà, una alimentazione poco salutare e per alcuni, un uso maggiore di alcolici e tabacco. Questo è vero soprattutto per i ragazzi, che lontani dalle regole scolastiche (orari indefiniti, attività fisica bloccata e “stress” da lezione DAD e isolamento) hanno visto cambiare le proprie abitudini, come e più degli adulti.

Seguire uno stile di vita sano è fondamentale per prevenire in questi tempi di smart working problematiche a breve termine, dovute ad alimentazione scorretta, sedentarietà, alcol e fumo eccessivi, ed a lungo temrine, come le Malattie Croniche Non Trasmissibili (come le malattie metaboliche e i tumori). Uno stile di Vita sano è come uno scudo anche di fronte al coronavirus (un organismo sano ha minori probabilità di andare incontro a livelli gravi di manifestazione del virus; ad esempio, i fumatori sembrano andare incontro a maggiori complicazioni post-esposizione: https://ofad.iss.it/2020/03/12/covid-19-nei-fumatori-il-rischio-di-finire-in-terapia-intensiva-e-piu-del-doppio/).

 

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